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Acquasanta Terme

  • prov AP
  • città Acquasanta Terme
  • tel 0736 801262
  • fax 0736 801407

informazioni

Pro Loco

Tel. 0736 801291

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LA STORIA

La storia di Acquasanta si confonde, spesso, con quella delle sue famose Terme, già note agli antichi romani. Tito Livio Patavino narra che L.M. Planco, console nell'anno 712 dalla fondazione di Roma (50 a.C.) ritrovò salute e vigore nelle acque di Acquasanta dopo aver sperimentato inutilmente quelle dei più famosi bagni di Toscana. Durante l'impero Acquasanta divenne una mansio, una stazione di sosta delle truppe ove i legionari ritrovavano le forze e sanavano plaghe ed acciacchi: sulla tavola Peutingeriana, carta degli itinerari dell'esercito romano, viene riportata coi nome di Vicus ad Aquas.

Del periodo augusteo rimangono imponenti vestigia quali il ponte sul Garrafo, primo ponte in pietra della Salaria (la strada consolare del sale) ad una sola arcata a tutto sesto che sorregge ancora un ponte sovrapposto nell'ottocento e i grandiosi muraglioni di sostruzione della stessa consolare nel pressi della frazione Ponte d'Arli. Anche nel Medio Evo la fama delle Terme di Acquasanta rimase immutata. Secondo lo storico Marcucci, nell'anno 800 Carlo Magno, durante il viaggio da Ascoli a Roma dove avrebbe ricevuto la corona del Sacro Romano Impero, si fermò a prendere un bagno nelle acque sulfuree di Acquasanta. Negli anni intorno al 1000 Acquasanta subì l'influenza dell'Abbazia di Farfa e poi del Vescovi-Conti ascolani;

Intorno al '300 l'intero territorio acquasantano è sottoposto al potere di Ascoli. Esso è diviso In quattro sindicati organizzati sullo schema classico delle Pievanie,

  • Aquis con sede a Paggese
  • Montecalvo con sede a San Martino
  • Facciano (ora Falciano)
  • Montacuto con sede a Pomaro

e, più tardi appare Quintodecimo. Nel 1454, il 10 di Agosto, notte di San Lorenzo, Il signore del Castello di Luco, Pietro (o Pier) de Vanni Ciucci, alla testa di un nutrito gruppo di inferociti montanari, scende in Ascoli e fa tagliare a pezzi Rinaldo da Folignano, fratello uterino del conte Francesco Sforza, occupa il palazzo del tiranno e proclama la sovranità del Pontefice. I quattro sindicati acquasantani, nel '500, fanno parte dello Stato della Chiesa e sono inseriti nella Provincia della Marca Anconetana. Ora hanno assunto i seguenti nomi: Acquasanta, detta spesso Sindicato di Luco ed Acquasanta , Montacuto, Montecalvo, Quintodecimo; Il sindicato di Venamartello, che comprende le ville alla sinistra del Tronto, dapprima autonomo entra alla fine del secolo a far parte di quello di Acquasanta.

A capo di ogni sindicato vi è un Podestà che amministra coadiuvato da un Parlamento Generale, pubblicizzato alta et clara voce da un banditore; Acquasanta tiene (effettua le sedute parlamentari) nella loggia della chiesa di san Lorenzo a Paggese, Quintodecimo nel palazzo o nella piazza della Comunità, Montecalvo nella loggia della chiesa di San Martino e Montacuto davanti la chiesa di S.Lazzaro in Pito. Nel '500 infuria la peste nell'Acquasantano e il suo territorio viene coinvolto nelle scorrerie, atti briganteschi e stragi causate dalle turbolente famiglie Ascolane dei Parisani e dei Guiderocchi, il 16 marzo 1562 Acquasanta viene distrutta e ricordata nei tomi dei notai come Case bruciate.

Sulle montagne di Montecalvo infuria il banditismo, come ribellione al potere ascolano della Chiesa, e più volte le ville ne subiscono le spedizioni punitive che causano morti, distruzioni ed incendi; finalmente alla fine del secolo viene assegnato anche ad Acquasanta un contingente di soldati Corsi che dopo un periodo di rifiuto si integrano con la popolazione ed il '600 trascorre senza grossi traumi, Del '700 si ricordano il terribile terremoto del 1703 , la carestia terribile del 1716 ed il passo degli Spagnoli negli anni 1740-46 con la conseguente peste, ma anche come un periodo florido per rapporti sociali e culturali. Nei 1780 si realizza il nuovo stabilimento termale progettato da Lazzaro Giosaffatti: "la nuova fabrica delle bagnarole" .

Anche Acquasanta subisce l'occupazione Napoleonica poi, il passaggio delle truppe Austriache e Napoletane e in questi frangenti rinasce il fenomeno del brigantaggio: Giuseppe Costantini detto Sciabolone e Giambattista Ciucci alla testa dei ribelli ottengono una solenne vittoria sulle truppe francesi i cui comandanti sono costretti a firmare un trattato a Mozzano il 5 febbraio 1799. Il secondo periodo Napoleonico, la Restaurazione e la Repubblica Romana del 1849 coinvolgono non poco Acquasanta ove Giovanni Piccioni ex Priore di Montecalvo che riprende la bandiera dei "Volontari Pontifici". Nello stesso anno Giuseppe Garibaldi fu in Ascoli e si racconta che, stanco dei viaggio, si fermasse davanti all'osteria di piazza per fumarsi un bel sigaro; qualcuno afferma addirittura che prese un bagno alle Terme.

Nel 1855 In tutto l'ascolano si diffonde il colera ma Acquasanta, salvo casi sporadici, ne rimane immune. Merito forse delle sue miracolose acque sulfuree. Negli anni attorno al 1860, a seguito dell'annessione al Regno d'Italia, rinasce il Brigantaggio soprattutto ad opera di Giovanni Piccioni e del suoi figli. I Piemontesi sono costretti a dispiegare molte truppe al comando del Generale Pinelli, per sconfiggere, non senza gravi perdite, la guerriglia dei Volontari Pontifici che, per il valore degli uomini, la conformazione del terreno e l'aiuto del Clero, tengono in scacco forze ben più numerose per un paio di anni. Alla fine i briganti vengono catturati, uccisi in battaglia o da traditori e sicari; Giovanni Piccioni, tradito dai suoi fidi, viene catturato a San Benedetto ove prevedeva di prendere il treno per Roma e in un clamoroso processo viene condannato a 17 anni di lavori forzati. Finirà i suoi giorni nel carcere del Forte Malatesta di Ascoli senza mai avere un riconoscimento ufficiale da parte del Papa-Re alla cui causa aveva dedicato tutta la vita.

Il Decreto Reale del 10 dicembre 1865 unisce I cinque Comuni di Acquasanta, S.Maria, Quintodecimo, Montecalvo e Montacuto in un unica unità amministrativa con capoluogo Acquasanta. Alla fine del secolo rinasce l'industria turistica legata alle Terme e nel 1904 si accendono nel capoluogo le prime lampadine elettriche e si costruisce la grande centrale idroelettrica di Venamartello che sfrutta le acque del Tronto deviato ad Arquata e incanalato per diversi chilometri. Acquasanta entra nell'era moderna al seguito delle numerose imprese anche straniere che partecipano al grandioso progetto; si attiva inoltre un servizio giornaliero di omnibus con Ascoli, il servizio telefonico e si progetta la ferrovia Ascoli-Antrodoco-Roma, purtroppo mai realizzata. Gli acquasantani partecipano a tutte le guerre coloniali e a quelle mondiali. Nella seconda guerra mondiale sui Monti della Laga Partigiani Italiani e Slavi danno vita ad una Resistenza contro l'invasore Tedesco che culmina con l'eccidio di Pozza ed Umito nell'invemo del 1944.  

 

TERRITORIO E OFFERTA TURISTICA:

Acquasanta Terme - Benessere a due passi da Ascoli Piceno

Percorrendo la via Salaria da Ascoli Piceno a Roma, fendendo un territorio verdeggiante fatto di montagne e colline sinuose, ci si imbatte nella graziosa località marchigiana di Acquasanta Terme. Popolata da poco più di tremila abitanti, la città è in provincia di Ascoli Piceno e dista dal capoluogo meno di 20 km, immersa in una costellazione di frazioni dall’aspetto pacato e accogliente. Incastonata tra i Monti della Laga, a sud, e i Sibillini a nord, Acquasanta Terme occupa l’alta valle del fiume Tronto ed è abbracciata da fitti boschi di castagni, abeti, faggi e querce. Un territorio generoso che, come rivela il nome della località, regala preziose fonti di acque termali, la cui storia passata va di pari passo con quella del paese.

Le proprietà curative delle acque sulfuree locali sono conosciute sin dall’antichità, ma la costruzione del moderno complesso termale risale al 1780, quando Lazzaro Giosaffatti diede l’avvio ai lavori. Le acque, solfuree e salsobromoiodiche, sgorgano naturalmente a una temperatura di 38.6°C e vengono utilizzate nel confortevole complesso termale per diversi trattamenti: alle cure delle infiammazioni del’apparato locomotore si aggiungono i trattamenti di antroterapia, per prevenire i disturbi dell’apparato respiratorio, e le cure dermatologiche. La fangoterapia, le sedute rilassanti e i trattamenti di bellezza completano l’accattivante offerta di Acquasanta Terme.

Ma visitare Acquasanta non significa soltanto rilassarsi e farsi coccolare dagli specialisti del benessere: non mancano infatti altre proposte interessanti, di carattere culturale. Poco lontano dal centro abitato c’è un monumento storico di grande importanza e fascino, che vale la pena di vedere: si tratta della fortezza di Castel di Luco, realizzata nel XIV secolo. L’originale costruzione, a pianta ellittica, si erge impettita sulla Via Salaria, accanto al borgo medievale di Paggese. Eretta sul bordo di uno sperone roccioso, la fortezza si presenta tuttora massiccia e quasi inespugnabile, con la sua cinta muraria chiusa e le torri di difesa.

In ogni caso non vale la pena di passeggiare per il paese e limitarsi ad osservare: esperienza più bella è vivere in prima persona la città, con i suoi usi e la sua quotidianità serena, fatta di cose semplici e genuine. Le tradizioni del luogo sono caratteristiche e molto amate, ben rappresentate dalle manifestazioni folcloristiche che si distribuiscono nell’arco dell’anno. L’evento più atteso è la Festa d’Autunno, che si tiene la terza domenica di ottobre e consiste in una coloratissima mostra-mercato dei prodotti del bosco: castagne e marroni sono i protagonisti indiscussi, ma alle prelibatezze gastronomiche si accompagnano le mostre fotografiche e gli spettacoli a tema.

Da non perdere, il 10 agosto, la Festa di San Lorenzo, con la rievocazione storica in costume e la cena medievale nella piazza di Paggese. Nelle vicinanze non sono da meno la Sagra della Focarola, una tipica focaccia al forno, a Ponte d’Arli, e la Sagra del Fungo Porcino nel capoluogo, mentre tra le feste religiose spicca la Festa delle Acque del 24 giugno. Infine va segnalato che ogni anno, in occasione della festa di Sant’Emidio, il patrono di Ascoli Piceno, una delegazione di Acquasanta partecipa, coi suoi figuranti, alla rappresentazione storica della Quintana di Ascoli.

A stimolare tutta questa vivacità e voglia di festeggiare contribuisce anche il clima, di tipo subappenninico grazie alle vicine catena montuose. Gli inverni, umidi e piuttosto rigidi, sono resi suggestivi dalle nevicate, e si mantengono su una temperatura media che va da 0°C a 2°C; le estati sono invece calde, soleggiate e con precipitazioni piuttosto scarse, con una temperatura media di circa 24-25°C.

Chi ha deciso di visitare Acquasanta Terme può valutare diverse soluzioni di viaggio. Chi si muove in auto deve percorrere la A14, da nord in direzione Ancona e da sud in direzione Napoli, seguire la direzione San Benedetto del Tronto-Ascoli Piceno quindi immettersi sulla RA11, uscire verso Roma, continuare sulla SS4 e seguire le indicazioni fino alla meta. Per chi viene invece da Ascoli sarà sufficiente prendere la SP 235, proseguire sulla SS4 e seguire i cartelli fino alla meta. Chi sceglie il treno dovrà scendere a Ascoli Piceno e continuare con gli autobus delle linee Start per gli ultimi 20 km, mentre gli aeroporti più vicini sono quelli di Ancona e Pescara, rispettivamente a 150 km e 100 km.

 

LE TERME

Nella prima metà dell'Ottocento si scoprirono nella località i resti delle antiche Terme citate da Tito Livio , molto frequentate nell'antichità. La struttura termale rimase a lungo assai semplice, composta da una vasta vasca naturale, in cui si potevano bagnare circa 200 persone. La vasca raccoglieva l'acqua zampillante da una sorgente, per poi allargarsi e penetrare all'interno del monte che sovrasta il fiume Tronto. Nel 1780 si realizza il nuovo stabilimento termale progettato da Lazzaro Giosaffatti definito "la nuova fabrica delle bagnarole" e si realizza una nuova piscina usata dai sofferenti di malattie cutanee.

Le terme, che utilizzano acqua sulfurea, sgorgante a 30 C°, attualmente sono fornite di moderni reparti di cura per varie patologie e sono aperte da maggio fino ad ottobre. L'acqua è catalogata come sulfurea-salsobromoiodica ed in particolare nello stabilimento termale di Acquasanta si praticano le terapie inalatorie (inalazioni, aerosol, polverizzazioni) e i fanghi.

Le Acque e la loro classificazione Chimico-fisica:

Acque Solfuree. Con Zolfo in combinazioni varie; si usano per bibita, bagno, inalazioni, irrigazioni, irrigazioni vaginali; curano malattie respiratorie croniche, malattie del naso, orecchio, gola, reumatismo cronico, obesità, eczemi, acne, annessiti, sterilità, piccola insufficienza epatica; non sono indicate nell'ulcera gastroduodenale.

Acque Salso-bromo-iodiche e Salso-iodiche. Con Cloruro di Sodio (il comune sale); si usano per bagni, inalazioni, irrigazioni, fanghi; curano malattie infiammatorie ginecologiche croniche, reumatismo articolare, linfatismo, rachitismo, infiammazioni croniche delle vie respiratorie; non sono indicate nella tubercolosi, nella gravidanza e nell'allattamento.

 

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE:

 

Per maggiori informazioni consultare il sito del Comune

 

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1° Concorso di Scultura " Pietro Tancredi" Agosto 2009

 

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